Più di 50 chilometri a piedi in tre giorni. Un’esplosione di colori, odori, sapori, sorprese dietro ogni angolo, rumori, clacson, motorini ovunque. Il lungomare deserto con la pioggia e pieno di umanità col sole.
Napoli ha regalato a Marta, Claudia e me una marea di emozioni (oltre che di pizze, caffè e sfogliatelle): dal Cristo Velato a San Gregorio Armeno, dal Duomo alle catacombe di San Gaudioso (gestite meravigliosamente e appassionatamente dai ragazzi della Cooperativa La Paranza), dalla Napoli Sotterranea fino alla salita (su scalini infiniti) fino a Castel Sant’Elmo, dall’incredibile Chiostro del Monastero di Santa Chiara al Palazzo Reale, dalla Chiesa del Gesù Nuovo a Spaccanapoli, dall’Ospedale delle bambole al Murale di Maradona, da Castel dell’Ovo al murale di San Gennaro a quello di Totò e Peppino (con la famosa scena dello zucchero al bar).
E poi tantissime scene che sarebbero piaciute a Fra (che avrebbe scattato certo foto migliori delle mie e avrebbe notato molti più particolari).
Molte cose da vedere le avevamo scelte anche prima del meraviglioso documentario di Alberto Angela, trasmesso a Natale da Rai1. Ma quelle indicazioni (come quelle delle guide che ci hanno aiutato a contestualizzare quel che vedevamo) sono state un buon punto di partenza per uscire dai cliché.
Ci serviva tutto questo per distrarci da un anno difficile.
Quindi, grazie Napoli.
A prestissimo 💖