Questa è una tesi che mi è particolarmente cara. Sia perché la tesista (Silvia Calabrese) è una delle prime studentesse che ho conosciuto una volta che ho iniziato a insegnare (a contratto) all’Università degli studi di Milano. Ma soprattutto perché Caterpillar è una delle mie trasmissioni radiofoniche preferite.
La tesi (in discussione in questi giorni) analizza le peculiarità di questo storico programma di Radio2: il suo linguaggio, la sua musica, il suo parlato e il ruolo dei conduttori che si sono succeduti (affiancando sempre io mitico Massimo Cirri).
La Calabrese racconta come la forza di questa trasmissione (che eredita parte del linguaggio di Radio Popolare) sia proprio nell’interazione con il pubblico, nell’essere riuscita a creare una comunità. Che si ritrova ogni anno al Caterraduno di Senigallia, dove la stessa Calabrese ha distribuito dei questionari per capire chi siano gli ascoltatori di Caterpillar. La cui forza, a leggere il sondaggio, sta negli argomenti trattati e l’atmosfera piacevole che viene creata. In studio (dove ci si diverte molto) e tra gli ascoltatori (che pure affrontando argomenti seri si divertono). Un riso forse amaro. Ma che ci aiuta ad andare avanti.
Ad maiora