Si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. Poi ha giunto le mani in preghiera ha cantato slogan per il ritorno del Dalai Lama in Tibet. Dopo aver camminato qualche metro è caduto a terra, morto.
Sono finite così la vita e la protesta anti-cinese di Lobsang Gendun, monaco tibetano di 23 anni della provincia di Qinghai.
Sono settantotto le immolazioni dall’inizio del 2012.
Novantadue dal febbraio del 2009 quando è iniziata questa forma di protesta estrema.
Quella di ieri è la seconda a dicembre (dopo il triste record di 28 suicidi a novembre).
Dopo la morte del monaco ci sono stati scontri tra tibetani e poliziotti cinesi che si contendevano il corpo del giovane. I resti dell’uomo sono stati portati nel monastero per la veglia funebre.
Ad maiora

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