Da che l’hanno aperto, nell’agosto di un anno fa, è diventato un punto di riferimento per i viaggiatori di tutto il mondo.
A Dublino è arrivato secondo nella speciale classifica tra i migliore ostelli mondiali (di recente apertura).
Non era stata una passeggiata aprirlo rispettando le mille regole di un paese che vive di carte e di burocrazia.
Alla fine, quando Carlo e gli altri erano riusciti nell’intento, a migliaia sono accorsi a frequentarlo. Non solo tra i viaggiatori, ma anche tra i milanesi. Specie quelli più giovani.
Wi-fi gratis e l’aria familiare la ricetta di questo posto a due passi dal Duomo.
Le visite di controllo si sono susseguite senza sosta in questi mesi, trovando ogni volta qualcosa che non andava. Prima l’ordine di chiudere le porte alle 22 (pesante danno economico, sul quale però i ragazzi di OB hanno taciuto). Ora addirittura l’ordine di chiusura. La normativa prevederebbe invece una mera sanzione pecuniaria. I funzionari di Palazzo Marino avrebbero deciso invece la misura più draconiana: chiudere. Anche togliere dei letti significa comunque perdere dei soldi.
La decisione è arrivata dal Comune di Milano ma su segnalazione della Asl: 8 letti anziché 6 in molte stanze il “grave reato”. Tenete conto che l’ostello comunale di letti ne ha 20 in molte stanze, ma le regole di sicurezza valgono, misteriosamente, solo per le nuove strutture.
Ora l’Ostello Bello ha tempo 30 giorni per evitare la chiusura. Anche se l’ondata mediatica seguita al comunicato via Facebook di OB si è fatta sentire.
Pro-Ostello Bello è intervenuto, via twitter, anche il sindaco Pisapia.
Vedremo come andrà a finire…
Noi, comunque, non ci allontaneremo dall’OB.
Ad maiora.
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