Oggi come allora avevo il turno di alba. E stamattina come tre anni fa, sentire la notizia del terremoto aquilano al Gr1 delle 5 mi ha dato un colpo al cuore.
Mano a mano che passarono le ore si capì la gravità di quell’onda tellurica. Diedi immediata disponibilità e, nel volgere di qualche giorno, partii verso l’Aquila insieme al collega e amico Ermanno Generali.
Oltre ai servizi per la Rai, da quel giorno partì in qualche modo questo blog. Queste le mie impressioni d’allora su Onna:
http://sites.google.com/site/andreariscassiit/le-foto-di-onna
Ci sono tornato con gli studenti di gironalismo in Abruzzo. Perché, dopo la violenza della natura, quella “umana” della mancata ricostruzione (ma anche del mancato allarme alla popolazione) è diventato un altro buco nero del nostro paese.
Mentre i giovani cronisti battevano in lungo e in largo l’Abruzzo, io andai a Sulmona per la presentazione di un libro che non ho mai dimenticato:
http://andreariscassi.wordpress.com/2010/12/18/morire-per-un-30-nel-paese-delle-veline/
In Abruzzo (perché è dal letame che nascono i fiori) ora ho molti amici.
Gli stessi a cui penso in questo 6 aprile.
Domandandomi ogni volta come fece qualcuno, quel giorno, a ridere.
E come hanno fatto, tanti altri, in questi anni a dormire sonni sereni.
Ad maiora
Ps. Quando in queste ore sento parlare di “terremoto nella Lega” mi vengono i brividi.
Ma non si può pensare prima di usare queste metafore??