L’ambasciatore americano a Mosca, Michael McFaul, ha denunciato di sentirsi osservato e controllato. Sopratutto dai giornalisti vicini al regime:
Un’intervista un po’ insistente gli ha fatto perdere le staffe e definire la Russia “paese di selvaggi”: Salvo poi (come un Monti qualsiasi) accusare la cativa traduzione (anzi, la sua cattiva conoscenza della lingua russa):
http://blog.quotidiano.net/baldini/2012/03/30/russia-paese-di-selvaggi-ambasciatore-usa/
Insomma, il clima da guerra fredda (“riferirò a Vladimir”) prosegue.
Se volete seguire l’ambasciator fumantino su twitter lo trovate qui: @McFaul
Ad maiora.