Yabloko, partito liberale russo, d’opposizione al putinismo, ha chiesto al procuratore generale russo di indagare sui “potenziali conflitti di interesse” e su eventuali “rischi di corruzione” nei rapporti tra l’ex presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi e il sempre-presidente russo Vladimir Putin. Il tutto dopo l’ennesima visita privata – 8 e 9 marzo – di Silvio a Vladimir (e Dimitri).
Nel comunicato stampa che arriva da Mosca si legge: “Il leader di Yabloko, Sergei Mitrokhin, ha inviato una lettera al Procuratore Generale, in cui egli chiede di verificare se non vi sia conflitto di interessi nel recente incontro tra il presidente Dimitri Medvedev e il Primo Ministro Vladimir Putin con il cittadino italiano e imprenditore Silvio Berlusconi”. E il partito liberale (che non è riuscito a entrare alla Duma e che non ha potuto concorrere per le presidenziali) denuncia: “La leadership del paese enfatizza le sue relazioni esclusive con un importante rappresentante internazionale” fatto che – a giudizio di Yabloko – potrebbe ipotizzare “l’esistenza di rapporti illegali”.
Yabloko sottolinea che l’incontro tra Berlusconi e Putin non era giustificato e ciò “può contribuire al sospetto di corruzione”. E prosegue: “L’ex primo ministro italiano è sotto inchiesta in Italia per reati di corruzione”.
Inoltre Berlusconi “non ha alcun incarico di governo” (anche se è un parlamentare di peso, NdR), è solo – a giudizio di Yabloko – “un miliardario, proprietario della Fininvest”.
Anche in Italia, soprattutto quando era a capo del governo, più volte – in Parlamento e sui giornali – si è chiesto di far luce sulle (innumerevoli) “visite private” di Berlusconi da Putin e viceversa. Invano.
Ad maiora.