Un volume dove vengono riassunte e pubblicate in fila, una dietro l’altra (assemblate per temi e commentate) tutte le frasi più rilevanti dell’attuale presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana. “Berlusconario” è una sequela di gaffe (molte delle quali, a dire il vero volute) di SB. A curarlo per la casa editrice Melampo due giornalisti: Giovanni Belfiori e Giorgio Santelli.
Un volume che è interessante da leggere in questi giorni durante i quali si intravede la fine del ventennio berlusconiano (anche se il passaggio di consegne, temo, non sarà indolore). Una serie di frasi su cui si è costruito il mito berlusconiano e che ora – improvvisamente – sembra non riscuotere lo stesso successo di qualche anno fa. Ma si sa: molti italiani sono cortigiani, pronti a ridere alle battute dei potenti, capaci anche un istante dopo di sputargli in faccia una volta che il potente sia caduto a terra.
Nelle prime pagine del libro c’è una frase (tutt’altro che una gaffe) che il nostro pronunciò in Bulgaria il 18 aprile 2002: «Ho già avuto modo di dire che Santoro, Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso; credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga». Parole senza appello che portarono alla cacciata dei tre (anche se proprio in questi giorni gli allora dirigenti cercano di sminuire la portata di quell’editto).
Interessante, nell’anno del ritorno alla vittoria del Milan (vera grande macchina di propaganda: non a caso gli investimenti maggiori sono fatti con supposte e sperate finalità elettorali) alcune frasi che connotano bene i sentimenti di Berlusconi verso la sua squadra di calcio: «Il Papa è un uomo straordinario, ogni suo viaggio è come un gol. Ha la stessa idea vincente del mio Milan, che è poi l’idea di Dio: la vittoria del bene sul male». (30 marzo 1994); « Tutte le cose di cui mi occupo sono profane: ma il Milan è sacro» (27 luglio 1988). Ce ne è anche una che riassume due dei suoi grandi amori (o malattie a sentire l’ex moglie e i suoi amici):«Il Milan? È un affare di cuore, ma anche le belle donne costano». Una frase detta il 4 febbraio 1986 ma che l’ex presidente del Milan (è l’unica carica per cui abbia dovuto rinunciare in nome del conflitto d’interessi) avrebbe potuto pronunciare anche domenica scorsa mentre la maggioranza degli italiani votava e lui si riposava in Sardegna. Ma lui, come ebbe a dire il 13 luglio 2003 è «un galantuomo, una persona perbene,, un signore dalla moralità assoluta».
La bocciatura da parte degli elettori del legittimo impedimento, obbligherà il presidente del Consiglio a presenziare alle sedute dei numerosi processi in cui è incappato. Tanto da spingere ad affermare (9 ottobre 2009): « In assoluto il maggio perseguitato giudiziario della storia».
Le frasi roboanti sono sempre piaciute al nostro presidente. Capace di indignare persino uno come Vespa di fronte a questa affermazione: «Credo sinceramente di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere nei 150 anni della sua storia.». (10 settembre 2009.)
Oltre a quelle sul Milan, per il sottoscritto, quelle più gustose sono le frasi relative alla Russia e alla Cecenia. La difesa berlusconiana dell’amico Putin è senza vergogna: «Voi comunisti non cambiate mai. Putin è fieramente anticomunista perché ha subito l’assedio di Stalingrado e ha avuto la famiglia sterminata» (23 dicembre 2006). Frase che spinge Belfiori e Santelli a precisare: «Peccato che l’assedio di Stalingrado avvenne nel 1942, Putin è nato nel 1952 e i suoi genitori sono sopravvissuti alla guerra. E soprattutto l’amico Putin fu agente segreto e dirigente del Kgb dal 1975 al 1991». In ogni caso l’assedio fu nazista e quindi semmai sarebbe diventato antifascista, antinazista.
Lascia invece senza parole, rileggere quanto Berlusconi disse il 7 novembre 2003, nella veste di Presidente di turno dell’Unione europea: «In Cecenia c’è stata un’attività terroristica che ha prodotto molti attentati anche nei confronti dei cittadini russi. Non c’è mai stata una risposta corrispondente da parte della Federazione russa che ha subito questi attentati senza nessuna reazione». (7 novembre 2003). Lo dice nella veste di Presidente di turno dell’Unione europea. Volutamente ignaro delle numerose sentenze europee sulle violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito russo nel Caucaso.
Il libro, pieno di commenti sagaci, che sarebbe perfetto per l’Ipad. I numerosi riferimenti a youtube sarebbero fantastici se con un doppio tocco di indice si potesse vedere l’abbraccio tra Berlusconi e Bush (con tanto di crollo del palco) o la Regina inglese che lo rimprovera perché cerca di attirare, urlando Obamaaa, l’attenzione dell’attuale presidente americano. Non l’aveva ancora preso da parte per raccontargli la dittatura dei magistrati di sinistra in Italia. Ma questo sarà forse materia di altri libri. Magari digitali.
Ad maiora
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Giovanni Belfiori e Giorgio Santelli
Berlusconario
Melampo editore
Milano, 2010
Pagg. 232
Euro: 13