Al Meeting non si percepisce la crisi politica in cui si dibatte il centro-destra. Da tempo Cl ha stretto alleanza (tattica) con Berlusconi ma ora non sembra domandarsi che ne sarà della Pdl, se si andrà a votare. Del Movimento, qui tra le grandi vetrate della Fiera di Rimini, si percepisce che si sente una (come direbbe Veltroni) “forza tranquilla”, impermeabile alle mareggiate finiane.
Qui non c’è crisi. La Fiera e’ piena come un uovo (per lo più ragazzi) e gli alberghi riminesi ringraziano ogni anno per l’intuizione avuta da un manipolo di ciellini nel 1980: portare, con questa manifestazione, migliaia di persone, in una settimana nella quale i turisti rientravano per il contro-esodo.
Il meeting è fatto di dibattiti che iniziano alle 11 di mattina e terminano nel tardo pomeriggio. La sera, concerti e spettacoli teatrali. Con tutti i posti occupati.
Gli incontri non prevedono contraddittorio. Quello sull’energia, che ho seguito oggi, aveva 5 relatori su 5 pro-nucleare.
Tra i numerosissimi stand si trovano anche donne ugandesi che creano collane (coloratissime) di carta riciclata e che, vendendole, finanziano la costruzione della scuola per i loro figli. Il tutto grazie all’aiuto di Avsi, una delle ong (che aderisce alla Cdo), cui personalmente sono più affezionato. Grazie al sostengo a distanza continuano a operare anche in Libano e a Haiti, luoghi purtroppo ormai dimenticati da noi giornalisti.