E’ questione di fiducia. Il titolo del panel di questa mattina al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia era da solo un programma di un corso di giornalismo.
A parlarne uno dei “guru” dell’informazione online, quel Luca Sofri che prima col suo blog e ora col nuovo sito www.post.it , ha ampiamente conquistato la credibilità del pubblico.
Sofri ha ribadito la sua fiducia nella figura ideale del deejay che da un lato fa una selezione, dall’altro stabilisce un livello di complicità e interscambio col suo pubblico. La trasposizione giornalistica che ha portato a mo’ di esempio e’ quella dell’Internazionale, uno dei pochi giornali italiani ad avere un suo pubblico di fedelissimi.
Sofri si e’ soffermato invece sulla disaffezione di molti lettori verso i quotidiani, che non sentono più come loro. In primis perché (impermeabili alle critiche) non formano una comunita’ con chi li legge. E poi per la trascuratezza con cui sono fatti. Personalmente sono due aspetti che mi fanno spesso risparmiare la spesa dell’euro o dell’euro e mezzo, quando non vado in redazione (dove ho la mazzetta).
Dal mio punto di vista, per le mie esigenze personali, il mix informativo e’ fatto di Internet, tv e libri. E mi e’ – vista l’offerta sul mercato – sufficiente.
Sofri parla di credibilità dei giornalisti, una merce sempre più rara in commercio ma nella quale, vista la massa di giovani giornalisti presenti a Perugia, io continuo a nutrire speranza (altrimenti non insegnerei alla Statale di Milano).
I colleghi stranieri presenti al dibattito hanno criticato il “sarebbe journalism” italiano e su questo come dargli torto. Mentre Mark Glaser, direttore di Mediashift, ha spiegato come la credibilità dei blog su Internet sia data dall’incrocio di link. Ognuno garantisce l’altro. Massima forma di libertà e di condivisione in questo nuovo mondo, in questa nuova comunita’ della quale facciamo parte.
Ora vado a Somaglia a ritirare il Premio Mario Borsa.
A dopo e ad maiora.